Un poliziotto e dieci agenti in civile erano quasi arrivati davanti la porta di un albergo “Der Storch”. Correvano perché avevano visto un certo tipo che vedendoli, si era messo a correre ed aveva mirato a un agente sparandoli al cuore uccidendolo.
L’albergatore, al rumore dello sparo, accorse com um coltellaccio e sbarrò la strada allo sconosciuto e indesiderato visitatore. Ma quello era risoluto e non ci pensò due volte a bruciare le cervelle all’albergatore!!
Jens comparve alla fine della sala e sembrava volesse avere una spiegazione di tutto sto chiasso, ma Kiel, poiché proprio lui era lo sconosciuto non glielo impedì perché gli volò addosso a sussurrandogli con un fil di voce: – attento capo! Mary ti ha tradito, Fell ha ammazzato un poliziotto e si è liberato come me, ma ora sanno tutto!
A queste parole Jens si buttò giù per le scale, forse cercando di suicidarsi. Ma il poliziotto glielo impedì, afferrandolo in pieno volo con le braccia: le manette scattarono [indugiò].
Alla centrale di polizia di Bonn si sentiva la voce arrabbiata del gendarme: – Interrogarè Jens!
Li rispondei: – [Quasi morto] qui non c’è verso di [] parole! Mettete in gabbia e fate buona guardia! Non deve sfuggire! Passarono tre ore ed ecco un gran chiasso – il poliziotto che doveva
Una gran agitazione nell’ufficio dell’Interpool a Bonn, la notizia che Jens era in quella città aveva creato un tale sbaguglio che il gendarme non sapeva dove andare: sbatteva la testa!
John servendosi dell’apparecchio telefonico dell’ufficio aveva telefonato a Max: – Ciao Papà, sono John. Senti, Jens e Friedrich sono a Bonn con me. Carl e Tom (i miei amici) e la polizia alle calcagna. Intendiamo arrestarlo fra qualche giorno!
Cosa!? Kiel scappato? Anche Bud!? Ma è una catastrofe! Aspetta due minuti – John tutto agitato corse dal gendarme e col fiato mozzo urlò: – bisogna immediatamente arrestare Jens e Friedrich!
Un nostro prigioniero della banda è scappato e senza dubbio corre ad avvertire Jens che corre pericolo.
Calma, mio caro John – lo tranquillizzò il gendarme, un poliziotto seguito da degli agenti civili sono già stati inviati ad arrestarlo!
Il racconto di Mary fu corto ma istruttivo – avrai salva la vita – toglie corto Max.
Preferirei essere messa nella camera a gas perché di non finire sotto quel maledetto pugnale di Jens, che ha ucciso anche mio cugino Bill Andersen!!
Fra gli altri compagni della banda, Jens era conosciuto come “Der Erbarmungslose” lamentò Mary
Un gran chiasso interruppe questa conversazione: un colpo di pistola e subito dopo giunse un poliziotto tutto trafelato gridando: – Kiel! Kiel! È Fuggito!
Max, che aveva già il sospetto di aver dimenticato qualcosa esclamò – che io sia maledetto!
Le chiavi! Le ho lasciate all’interno della prigione! Per Dio!
Chissà coas combinará adesso!?
Mary e Fell rimasero come ammutoliti a quella notizia, ma Bud ebbe un lampo negli occhi e pensò – allora avvertirà Papà che verrà a salvarlo! Ma nel frattempo io non rimanesco inattivo! – dicendo questo debba un tal calcio a Max che cadde indietro.
Fell, visto il buon esito della prima mossa, si avventò contro il poliziotto che accuse con un colpo ben assertato sui polmoni!
ma era solo il primo assassino della serie di quattro delitti che sarebbero stati compiuti in quella regione da quel ragazzo!
Mary lanciò un tale urlo che avrebbe spaventato anche un leone dal svento. Fell, vedendo era impossibile salvare la madre, corse giù a precipizi dalle scale dell’ufficio di polizia e fece perdere le sue tracce in un attimo, in quell dedalo di viuzze: doveva essere pratico di quella parte di Galway!
Max rialzandosi dello spavento, corse in aiuto del sventurato poliziotto, ma s’accordo subito che il suo bravo agente era morto per una mancanza d’aria troppo lunga. Visto che è non aveva nulla da fare, il capo di polizia avvertì a tutti i poliziotti che aveva a disposizione di rintracciare ed arrestare Fell-Bud Ray. Lo discusse esattamente e raccomandò loro di stare attenti a non farsi scoprire dal ragazzo, perché poteva essere armato.
Nel frattempo un maggiorino aveva spruzzato un pò d’acqua fresca sul viso di Mary, che era svenuta, ma aveva il viso travolto come se avesse visto un fantasma. Max senza esitare le chiese: – Fell è armato?
Mary sembrò dovesse svenire di nuovo ma si sostenne e con un fil di voce rispose: – Si, ogni componete della nostra banda, secondo una nostra legge, deve essere armato al minimo di una pistola!
Allora lei c’e na una addosso? – interloquì il maggiordano, e sembrò che si volesse ritirare – Si, ne ho una addosso – dichiarò Mary – pargendeli una pistola di 7 mm. – Toh, prendetela e disintegrala!
Quel che fece dopo lasciò stupitissimo a Max: si era tratta un tagliacarte molto affilato dalla tasca destra e si era cominciata a tagliuzzare una specie di marchio: un drago blu!
Mary dichiarò – Io non faccio più parte della banda!
Tre sirene ululavano davanti a una porta di una casa malandata in Galway, in Irlanda.
Da una dell wagons scese Max con la pistola in pugno, preceduto da Fell-Bud Ray!
Avanti, non cercare di fare il furbo, moccioso, porta qui quella strega di Mery.
Il ragazzo era in lagrime, e la donna pure, quando uscirono della casaccia la donna fu messa in manette senza che le opponesse resistenza.
Le automobili ripartirono a gran velocità verso la centrale.
Allora, cos’e ‘sta storia con i diamanti? – chiese Max al ragazzo.
Me li ha dato mio padre per dargli al signor Murray Firth.
E chi è?
Il secondo capo della banda “der blaue teufel”. Mio Padre è anche lui un capo.
Il primo capo?
Ma chi è il tuo padre?
Ma è Jens Rey, il terrore della polizia!
La donna, sentendo il ragazzo spifferare tutto cosi facilmente cercò d’interrompere l’interrogazione chiedendo a Max:
Ma voi come avete fatto a catturare me e Fell-Bud?
Mio figlio John mi aveva telefonato di aspettare per poi arrestare il figlio di Jens, Heiler, Axel e Kiel Arkawa sull’isola Jura.
Così le ho costretti a contare e visto che il resto della banda è disperso nel resto del mondo, l’unico ripresentate ancora rimasto in Inghilterra eravate voi, signora Mary Ray! – le spiegò Max.
Ma ora torniamo a noi: dov’è Jens, Friedrich e il resto di quei [resti] di galera?
In Germania a Fürth!!
E voi non lo prederete: ho il suo covo segr…. – Full si tappo d’improvviso la mano cui entrando lei mano.
Continua! Continua! Il tuo racconto mi interessa! Come si chiama e dov’è sto covo segreto? – chiese Max.
Io non aprirò più la bocca!! – urlò Fell-Bud Ray.
Neanche se ti prometto la libertà?
Bud esitò un attimo, poi disse: – e bene! Il covo si chiama “Der Treffpunkt” e si trova a Fürth, che è la capitale della banda “Der rote Teufel”.
E tu e Mary coas hai che fare con sta banda del diavolo?
Quando io e Jens ci eravamo sposati credevo che fosse l’uomo più onesto del mondo; presto abbiamo avuto un figlio: Fell-Bud Rey, che crebbe e crebbe sano e forte, e niente vino a turbare la mia vita, finché una sera Jens tornò a casa ubbriaco e si lasciò scappare certe parole sul canto una banda.
Io dapprima non ci feci caso, ma poi cominciai a preoccuparmene perché queste serate diventavano numerose.
Un bel giorno, gli feci bere una gran quantità di vino e lo interrogai, ed eccone il riconosciuto:
Era diventato un ripresentate della banda “Die Blaue Teufeln”. Aveva fatto molte cose per essa ed era finito primo capo della banda.
Prima ci pensai un pò su – poi dissi: – senti Jens, [credi che] anche io e Fell potremmo associarci per sta banda?
Lui acconsetì
Così mi trovai convolata in questa [fasciana]
Ja, gut, disse il Tenente tedesco a John, quando gli chiese di arrestare i due ladroni.
Aber il mio signorino non ha die vollmacht!
Maledizione – pensò John.
Poi disse: – Ma mio Papà è Max Lyme!
Spiacente però ogni stato indipendente ha is suoi propri diritti! – disse l’impiegato – E un’altro motivo è questo: voi non siete poliziotti!
Allora noi incargheremo l’Interpool, zuccone militare! – fece iroso Carl.
Il tenente fece una smorfia e li congedò
Che sforzato, stò piedepiatto – disse Tom [in impagini]
John sorrise e disse: – conosco un amico poliziotto di mio padre che ha il suo ufficio non lontano da qui. Jens e Friedrich hanno intenzione di fermarsi qui, almeno sembra, così gli sbirri avranno tempo per preparare una gattabuia ben sicura!
Durante il tragitto non successe nulla di speciale, solo che John seppe che il bimbo che doveva andare a Helmsdale si chiamava Fell-Bud Ray!
Era forse il figlio di Jens? [betti]
Da Liverpool si procedette sulla diretta per Londra, e da li in poi tutto in macchina a Dover.
John, Jens e Friedrich si imbarcarono su un Battello a vapore, il “Colosse”.
A Ostenda sempre con il Colosso, si tornò di nuovo in Inghilterra, ed al porto di Horwich di nuovo in Europa!
Ma non c’era collegamento da Ostenda all’Aia, quindi si proseguì sull’autostrada fino a Rotterdam, dove si imbarcarono sul “Cigno”. Si proseguì fino a Culemberg, e si sarebbe anche proseguito oltre, se Jens non lo avesse scoperto a seguirgli.
Fu solo un istante e John scomparve usando due ragazzi, ma Jens l’aveva visto!
I due ragazzi si voltarono di colpo a chiesto a John la causa della sua fretta.
I due ragazzi avevano circa diciotto anni come lui. John prima li guardò con attenzione e li giudicò fedeli.
Gli raccontò tutto dall’inizio dal fine.
I ragazzi no la finivano più di chiedergli il permesso di venire con lui dalla fine del racconto!
John acconsentì, pensando che un aiuto poteva essergli morto gradevole.
Ma c’era un problema: i genitori!
Ma Carl e Tom – così si chiamavano i due – erano inn ferie e potevano fare quel che volevano (i genitori eran in Riga, in Lettonia).
Ma Jens nel frattempo aveva voltato l’angolo ed era scomparso. I tre ragazzi si misero all’inseguimento.
La direzione che prese Jens, gli stupì molto [: prese la stazione dei preventi] per un viaggio aereo!
L’unico aeroporto di Olanda era Amsterdam (escludendo quello di Juaninga)
Jens però aveva un’idea fissa: lui e Friedrich presero in FIAT 500 ed andarono direttamente sull’autostrada per Amsterdam.
Ma John, Carl e Tim erano prontamente saltati su un taxi e via all’inseguimento!
In mezz’ora arrivarono ad Amsterdam, sull’aeroporto.
Il prossimo aero per Jraninga partiva alle due e venticinque: adesso erano le due.
Avevano venticinque minuti di tempo per comprare i biglietti. Salivano su una grandissima B-Jet 151.
Trenta minuti e furono in Jaraniga.
Di li presero l’aereo per Bonn.
Tre ore dopo quattro macchine della polizia e un’auto funerario si fermarono davanti alla casa.
Max scendeva di corsa e di corsa riportava in macchina John.
3 minuti dopo, solo il carro funebre rimaneva li a compiere i suoi doveri.
Durante il viaggio Max disse: – John, tu sei diventato matto, ad affrontare dei terroristi, alla tua età!
Hò la mia pistola – protestò John
Cosa? Tu sei fuori del tutto, andare in giro con una pistola che forse non sai nemmeno usare! Rispondò Max
Bah, in un modo o nell’altro me la sarai cavata.
Nel frattempo erano arrivati ad Athensy, fino qui erano arrivati in ferrovia. Qui scesero e John per poco non cadde per lo spavento.
Dal primo vagone scenderono Jens Ray, Friedrich Meister e un bambino di dodici o tredici anni!!
John avvertì subito suo papà e senza esitare gli chiese anche permesso di seguirli di nascosto.
Va bene, ma stai attento! Tieni questa radiotransmittente riesce a trasmettere a distanza di anche centomila chilometri – brontolò Max dandogli il radiotrasmittente
John si congedò da suo padre e seguì immediatamente il trio.
Vide che Jens si guardava intorno come se fosse preoccupato.
Seguendoli si accorse anche che Friedrich aveva fatto una scappatina ed era andato a comprarsi i biglietti del treno per Mullingar.
Dopo trenta minuti il treno partiva, senza esitare anche John si fece dare il biglietto per la stessa Città.
Il viaggio fu breve e anche comodo.
A Mullingar Jens andò a comprare il biglietto per il diretto per la città di Belfast, nell’Irlanda del Nord.
Arrivati a Belfast, il trio fece una cosa molto strana. Presero una mercedes Rossa, e invece di proseguire con la ferrovia, guidarono sull’autostrada che conduceva a Portadown.
John corse da un taxi e gli disse di seguire la Mercedes.
Ma i due banditi non andarono fino a Portadown, ma si diressero verso il lago di Neglso
Qui li aspettava il “Roter Korsar”.
Gli uomini imbarcarono il bambino sul piroscafo
John potè udire come Jens gli chiese: Risalirai tutto il fiume “Bann”. Successivamente attraverserai (assieme a Heiler e Axel), il canale del Nord arrivando così all’isola “Jura”. Là vi aspetterà un uomo: Kiel Arkowa, che verrà con voi.
Andate nel canale di Caledonia ed arriverete a Inverdales. Di lì prenderete la strada per Helmsdale. La ti aspetterà un mio amico a cui dovrai dare la scatola con la metà dei diamanti.
Se non lo trovi al Porto con una bandiera blu, chiedi di Murray Firth.
Ed io come ti potrò raggiungere? – Chiese il bimbo.
Io andrò a Fürth riuscendo il Reno, e poi al Meno. Mi imbarcherò su un battello a Rotterdam, in Olanda.
John si spaventò nel sentire tutto questo
Fino in Germania!
Lui sapeva un pò di tedesco ma non era questo il problema, il problema erano le vacanze scolastiche!
Quanto ci avrebbero messo ad andare a Fürth?
E cosa ci avrebbe fatto la Jens?
Avvertì suo padre, che gli disse: – A Offenbach abitava con suo fratello, avrebbe potuto avvertire lui che era un capo della polizia stradale.
John fu contento di questo consiglio e si congedò
La mercedes ripartì e il taxi anche: arrivarono a Newtownabbey, senza incidenti.
John pagò l’autista e s’imbarcò come Jens e Friedrich, sul battello “Holy Head” che conduceva a Liverpool.
Per rispondersi alla prima domanda avrebbe dovuto guardare il cadavere.
Ciò gli faceva [] ma, spinto dalla curiosità, andò a prendere un tridente grande in giardino e girò il cadavere – era Bill Andersen!
Era dunque riuscito a fuggire ai poliziotti?
Ma chi era l’assassino?
Forse Jens Ray? O Friedrich Meister?
Oppure uno dei due uomini del motoscafo?
Naturalmente John non poteva sospettare che l’assassino si stava innalzando dietro die lui con il pugnale ancora macchiato dal sangue di Bill tra le sue mani.
John d’improvviso cominciò a sentire un strano malessere, ed involontariamente si voltò per uscire, credendo che quello stati d’animo fosse causato per la presenza di Bill. Jens, colto alla improvvisa, fece un salto e scappò per la che portava nella soffitta.
John sapeva che lassù c’era un Abbaino che si poteva anche aprire da fuori. Ora però, doveva telefonare a max di venire subito a prenderlo.
Schiacciò i tasti del suo numero: 180098AZJ (AZJ era il numero dell’ufficio di Max).
John sentì che dall’altra parte del telefono squillò cinque volte, poco dopo la voce di Max dire: – Hello?
Ciao, Pà, sono John! – Disse John.
John!, oh, finalmente! – Disse Max.
Vienimi a prendere immediatamente al lago Corrab, nella nostra casa die ferie!
Ti spiegherò tutto dopo.